L’arte di preservare.

35 anni fa la passione che sin da piccolo coltivavo per i videogiochi, quella strana novità che stava conquistando il mondo, iniziava a diventare qualcosa di più che un semplice divertimento.

Nel 1985 ero un ragazzino appena quindicenne e con il “computer” desiderato, richiesto ed avuto in regalo per aver superato gli esami di terza media, iniziavo a progettare e programmare un videogioco, il “mio” primo videogioco.

“CRUNCH” il mio primo videogioco pubblicato.

Dopo mesi passati a progettare, disegnare, programmare, chiamare amici per suonare una musica di accompagnamento (io nella musica son sempre stato negato) alla fine il videogioco era pronto. Ora era il momento di farlo giocare anche ad altri, ma nello strano mercato che era quello del videogioco in Italia le possibilità di distribuire commercialmente un videogioco erano poche, le “compilations” di giochi piratati che venivano pubblicate nelle edicole italiane erano quasi per tutti l’unica fonte di distribuzione conosciuta e quindi era anche il primo interlocutore a cui noi ragazzini appassionati dell’epoca pensavamo di rivolgerci.

Il pifferaio magico…

E quindi, dopo aver completato il tuo gioco, scrivi delle brevi istruzioni sulla macchina da scrivere della mamma (la stampante collegata al computer era ancora un sogno costoso), salvi una copia su un audiocassetta, inserisci il tutto in una bella busta gialla imbottita, e via… settimane di attesa per la risposta.

E quando finalmente l’agognata risposta arriva, anche questa scritta a macchina ma su una bellissima carta intestata, la felicità è immensa, ricevi la conferma che il tuo videogioco sarà pubblicato, e si, anche pagato, ma quei soldi li vedi già trasformati in espansioni e periferiche per il tuo piccolo computer (certo, tuo padre vedendo quelle cifre ti consiglia di fare il dentista, ma questa è un’altra storia)

Oggi, superati ormai i 50 anni, grazie al lavoro artistico di Marco “Retrobigini” Citro mi sono regalato il piacere di arredare i muri del mio ufficio con le sue stupende fotografie artistiche a monitor CRT che mostrano i miei primi passi in questo mondo digitale, eseguite su quel piccolo computer inglese, il Sinclair ZX Spectrum, con il quale tanti professionisti attuali hanno mosso i loro primi passi nel mondo dell’informatica.

Grazie Marco, oggi sono un bimbo felice, grazie alla tua arte si possono preservare anche i ricordi, le emozioni, vissute davanti ad uno schermo che ormai non esiste più, quel tubo catodico che ci ha dato tante emozioni (e tante radiazioni) con i suoi fosfori, gli hertz, le interlinee, le shadow mask che oggi rivivono e si fissano nelle tue fotografie.

“ARMS WRESTLE” il mio secondo gioco pubblicato.

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