Il mio primo post sul neonato “Threads” impone una riflessione. Vedo molto entusiasmo nella partecipazione a questo “nuovo” social network, ma da dove deriva questo entusiasmo?
Non è facile ma gli indicatori ci sono tutti, a partire dalla mancata quanto attesa “fusione” tra Facebook ed Instagram che tanti problemi avrebbe risolto ma che per altrettanti motivi non si è mai fatta.
Tante sono le persone convinte che “Facebook” sia un social morente, quando invece, dati alla mano, nel 2023 è stato ancora il più diffuso ed utilizzato social del mondo, con utenti attivi ancora in crescita, inoltre analisi approfondite dicono che la sovrapposizione tra i social (quasi tutti siamo iscritti a più di un social network) è tale che per ottenere una visualizzazione di un’informazione al 90% del proprio pubblico potenziale basterebbe postarla sui soli Facebook e YouTube.
Grande merito lo ha poi l’odio per X, il “nuovo” Twitter voluto da Musk che è pari solo alla convinzione del pubblico che Instagram sia patria dei giovani, quando ormai i veramente giovani usano TikTok, social in ascesa rapida, ed anche il pubblico di Instagram sta invecchiando rapidamente trasformando Instagram in un “Facebook 2”.
Dall’altra parte si assiste all’assalto di Telegram che tenta di dare un’alternativa seria ai social partendo da una piattaforma di “instant messaging”, Whatsapp di contro non ci prova neanche come dovrebbe in quanto creerebbe “concorrenza interna” che non è certo una delle volontà di Meta.
Nel frattempo il pubblico si sta stufando di dover saltare da una piattaforma ad un’altra per fare alla fine sempre le stesse cose e o sceglie di preferenza o “si fa scegliere” per sfinimento, ma con un occhio sempre a guardare quello che potrebbe essere, sempre a cercare la “soluzione” che ancora non c’è.
Detto questo nessuno oggi può dire se Threads è la risposta, ma di sicuro l’interesse lo solleva per tanti motivi, non ultimo il tentativo (per ora unico di una piattaforma commerciale, almeno credo) di standardizzare il settore andando verso Mastodon, piattaforma decentralizzata e open source.
Stiamo alla finestra ed aspettiamo, sarà questa la soluzione all’equazione dei social network?